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Una delle occasioni migliori per rinsaldare rapporti di amicizie e gusto di fare festa è offerto dalla ricorrenza del Lunedì dell’Angelo: il giorno di Pasquetta. Per leccesi e salentini: Lu Riu!

Religiosità, folclore, devozione, tradizione e usanze locali segnano i ritmi di questa importante giornata. Dal ricordo della Risurrezione di Cristo sino al racconto dell’apparizione di angeli alle donne che si renano al sepolcro del Nazareno, passando per la devozione alla Vergine Maria, il giorno di Pasquetta ha tanto da raccontare.

In realtà “lu Riu” non coincide con la Pasquetta, il lunedì dell’Angelo, ma con il martedì dopo Pasqua. È una vera e propria appendice alla Pasquetta, un’ulteriore giornata di svago e scampagnata all’aria aperta che molti leccesi trascorrevano nei pressi della chiesa della Madonna d’Aurìo, in agro di Surbo. Da cui il termine “Riu”.

Sul piano religioso, “lu Riu” è una festa mariana. Forte della propria indole bizantina, il Salento celebra la Vergine come la prima dei risorti in Cristo, colei che ha goduto per prima della redenzione operata dal figlio, morto e risorto. Per questo stesso motivo in diversi centri di Terra d’Otranto, durante la veglia pasquale, al momento del Gloria in excelsis Deo, dalla porta maggiore è condotto nel tempio un simulacro della Madonna, che corre incontro al Risorto. Galatone, Casarano, San Vito dei Normanni ne sono tuttora un esempio.

Storia e tradizione si fondono, insieme al bisogno di socializzare, di staccare per qualche giorno dalla routine lavorativa. Ma anche per fruire – soprattutto un tempo – di fiere mercato stagionali, in cui trovare prodotti della terra, animali da cortile, attrezzi agricoli e oggettistica in terracotta, vimini, stagno e rame. Unendo l’utile al dilettevole.